PROGRAMMA E PRINCIPI

DECALOGO DEI PRINCIPI E PROGRAMMA
Le forze politiche promotrici della Lista “Uniti per la Costituzione – Crucioli Sindaco di Genova” hanno redatto il programma elettorale per Genova insieme a decine di associazioni e cittadini attivi.
Per rendere possibile tale confronto la bozza del programma è stata pubblicata su questo sito per due settimane durante le quali chiunque ha potuto farci pervenire – per mail o telefonicamente – le proprie osservazioni e i propri contributi.
Abbiamo agito così perché riteniamo fondamentale l’ascolto dei cittadini fin dalla fase di redazione di qualunque programma.
Siamo dunque orgogliosi di pubblicare adesso il frutto dell’impegno democratico di così tante persone: ecco a voi il nostro programma per Genova!
Pubblichiamo, altresì, sotto forma di “decalogo dei principi” le linee guida a cui ci siamo ispirati e che indirizzeranno sempre il nostro operato.

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La Gronda di Colombo

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1) Prima i cittadini.

Nessuna scelta di grande impatto per i nostri quartieri verrà più calata dall’alto senza l’ascolto dei cittadini. Non si verificheranno mai più situazioni che per l’interesse di alcuni privati rischiano di sacrificare quello di intere collettività come nel caso dello spostamento dei depositi chimici a Sampiardarena o della realizzazione di grandi superfici di vendita a Nervi, Molassana o San Benigno. Ciò in concreto si realizzerà tramite la modifica delle norme dello Statuto del Comune di Genova facilitando tutte le espressioni di democrazia diretta quali referendum, iniziativa popolare sui provvedimenti di competenza del consiglio comunale e petizione.

Inoltre, la salute dei cittadini dovrà diventare la stella polare per orientare ogni scelta comunale. La civica amministrazione dovrà, peraltro, analizzare – all’interno dell’Osservatorio Ambiente-Salute (a cui dovrà essere data forma, composizione e impulso nuovi) – tutti i dati reperibili disaggregati per quartiere ed unità urbanistica, al fine di indagare l’esistenza di eventuali correlazioni tra patologie statisticamente riscontrate nella popolazione e fonti di inquinamento presenti in città.

2)Parità tra Comune e cittadini: trasparenza e rapporti con l’amministrazione comunale in un rapporto alla pari.

L’amministrazione deve realmente mettere in condizione i cittadini di conoscere atti e provvedimenti evidenziando in modo particolare quelli che potrebbero incidere su eventuali controinteressati; deve, in ogni caso, evadere tutte le istanze di accesso nei 30 giorni previsti per legge, prevedendo sanzioni ed indennizzi in caso di inerzia. Non dovranno mai più verificarsi situazioni di opacità come quella occorsa con l’attuale amministrazione che ha contrattato con Aspi fantomatici indennizzi senza chiarire a tutti i cittadini quale fosse la reale consistenza dei danni subiti dalla città per il crollo del Ponte Morandi e per i continui disservizi autostradali e quali siano stati i criteri per accettare l’irrisoria offerta di indennizzo proposta da Autostrade.
In concreto, rimoduleremo l’istituto del difensore civico che deve fornire assistenza preventiva ai cittadini meno abbienti in modo da surrogare l’eventuale iniziativa giudiziaria: il difensore civico deve diventare una sorta di ADR tra Comune e cittadini promuovendo l’autotutela, che dovrà divenire ad attivazione obbligatoria su istanza del cittadino previo intervento del difensore civico. Formazione obbligatoria e costante dei dipendenti comunali, soprattutto degli uffici a contatto del pubblico e del corpo di P.M. alle tematiche della interazione del dialogo e della tutela dei cittadini, valutazione delle performances dei dirigenti anche sulla base del gradimento, espresso in maniera obiettiva e misurabile da parte degli amministrati. Apposizione obbligatoria del numero di matricola sull’uniforme di tutti i soggetti titolari di poteri coercitivi nei confronti dei cittadini.

3) Mai più soli: inclusione, solidarietà e politiche giovanili.

La tutela delle minoranze, il rispetto delle differenze e l’aiuto ai più deboli e ai marginalizzati anche mediante il potenziamento dei servizi sociali dovrà essere centrale nel ruolo del comune che dovrà divenire la “famiglia allargata” di tutti i genovesi. Mappatura ed ottimizzazione degli spazi aggregativi pubblici, aree verdi e strutture sportive con modalità di apertura al pubblico che le renda massimamente fruibili a chiunque; realizzazione di ulteriori spazi aggregativi, aree verdi e strutture sportive nei quartieri con standard inferiori; realizzazione di iniziative volte a prevenire e raccogliere il crescente disagio minorile e giovanile anche mediante sportelli dedicati, collaborazioni con altri enti competenti e con le associazioni sportive sul territorio. Incentivazione di tutte le forme di collaborazione sociale per la tutela della fragilità.

4) Tagli agli sprechi, non ai servizi.

Riduzione delle spese superflue per lo staff del sindaco e per le consulenze esterne mediante valorizzazione (ed eventuale potenziamento) del personale dipendente. Valutazione meritocratica, costruttiva e inclusiva dei dipendenti comunali, incentivazione delle iniziative di miglioramento dell’efficienza e del risparmio della amministrazione comunale attraverso la premiazione annuale dei dipendenti che hanno ideato e proposto soluzioni innovative di procedimenti e processi amministrativi che abbiano trovato concreta applicazione nella prassi.

5) Difesa dei servizi pubblici.

Contrasto alle privatizzazioni dei servizi pubblici locali e alla terziarizzazione di lavori e servizi che possono e debbono essere erogati direttamente dal Comune. Ciò si realizzerà attraverso la partecipazione del Comune e delle sue articolazioni ad iniziative ad ogni livello politico, culturale, giudiziario per la tutela della proprietà comune dei servizi pubblici. Potenziamento della vigilanza anche attraverso la segnalazione di cittadini utenti consumatori e loro associazioni sul rigoroso rispetto da parte dei gestori dei contratti di servizio.

6) Territorio, identità e opportunità: difesa e valorizzazione del territorio.

Stop immediato alla cementificazione del territorio: il caso di Vesima, in cui l’ultima valle agricola di Genova viene sacrificata per costruire migliaia di mq. di villette che arricchiranno pochi “nobili” genovesi, chiarisce molto bene perché riteniamo doveroso candidarci per invertire la rotta. Formazione e utilizzo di personale amministrativo per la vigilanza e la repressione di scarichi fognari, industriali e degli sversamenti occasionali in corsi d’acqua o a mare; formazione e utilizzo di personale amministrativo per il controllo dell’inquinamento di polveri e sostanze nocive nell’aria, dell’inquinamento elettromagnetico e di quello acustico, anche mediante campagne di monitoraggio e postazioni fisse in zone di particolare criticità per effettuare puntuali segnalazione ad ARPAL e alle autorità specificamente competenti. Incentivazione della raccolta differenziata e del recupero dei materiali.

7) Beni pubblici comuni per davvero: accessibilità, utilizzo collettivo e valorizzazione dei beni demaniali e di proprietà comunale.

Occorre effettuare una verifica complessiva dell’attuale utilizzo dei beni demaniali e di proprietà comunale al fine di garantire tra l’altro che il litorale sia sempre accessibile gratuitamente ai genovesi, gli immobili comunali siano assegnati in maniera trasparente per utilizzi di interesse pubblico e chi utilizza privatisticamente o per profitto beni pubblici paghi alla collettività un canone adeguato ai prezzi di mercato. Accesso gratuito dei cittadini genovesi ai musei comunali senza limiti di tempo. Riduzione del prezzo dei biglietti in favore dei cittadini su tutti gli eventi culturali, mostre, concerti e simili, celebrati sul territorio genovesi.

8) Fiscalità, difesa del commercio di prossimità, delle piccole attività produttive e del turismo.

Perseguimento di una maggiore equità fiscale in relazione ai tributi di competenza comunale; stop alla realizzazione di ulteriori supermercati e centri commerciali; dovranno essere previsti sgravi ed incentivi alle piccole attività che, oltre a costituire l’ossatura produttiva tipica del nostro tessuto sociale, garantiscono presidio e valorizzazione del territorio genovese; specularmente, dovranno essere poste in essere limitazioni alle attività – come sale scommesse o locali di vendita alcoolici fino a tarda ora – che possono creare danni o disturbo alla collettività. Risoluzione del problema degli immobili classificati A/1 nel territorio genovese attraverso la declassificazione degli immobili non più rispondenti alle caratteristiche proprie degli immobili A/1 e rigorosa valutazione della classificazione degli immobili di nuova costruzione per evitare inaccettabili situazioni di disparità.
Sviluppo del turismo anche mediante la creazione ed implementazione delle reti e dei collegamenti che possono agevolare sinergie tra il turismo balneare, quello cittadino e quello dell’entroterra; espansione del marketing territoriale all’estero.

9) Sicurezza, non repressione.

Fermo contrasto dell’illegalità che compromette la convivenza in determinate zone della città (su tutte, il centro storico) utilizzando anche le risorse attualmente impiegate per vessatori e meno utili controlli di tipo burocratico (su tutti, i controlli del green pass o le sanzioni stradali); riqualificazione delle risorse umane, materiali (quali ad esempio mediante utilizzo di avanzati DPI) e procedurali (attraverso la riorganizzazione delle unità e procedure operative) al fine di aumentare l’efficacia operativa della P.M.; incentivazione di iniziative volte ad impiantare nelle aree particolarmente a rischio presidi territoriali quali associazioni culturali, centri sociali, strutture ricettive o iniziative commerciali capaci di attrarre flussi di utenti e contrastare la desertificazione di alcune zone cittadine.

10) Trasporti e infrastrutture.

Iniziative per ottenere il riconoscimento di assenza di continuità territoriale con relativi incentivi per l’implementazione della qualità degli accessi alla città su ferro e gomma nonchè dei servizi aerei; riapertura trattative con Aspi per l’integrale risarcimento dei danni subiti da Città, Porto e dalle aziende che gravitano attorno all’economia portuale e dei trasporti in genere a causa del crollo del Ponte Morandi e dei continui disservizi autostradali; messa in sicurezza e ottimizzazione delle infrastrutture già esistenti con rivisitazione in chiave di sostenibilità e di minor impatto possibile dei progetti non ancora cantierati (ad es. gronda); gratuità dell’autostrada nei tratti comprensivi dei caselli cittadini; incentivazione del trasporto pubblico locale mediante realizzazione di progetti concretamente realizzabili nel breve termine (fasce orarie gratuite e biglietti a tempi/costi ridotti); completa rivisitazione delle piste ciclabili attualmente realizzate, con messa in sicurezza delle stesse e – ove possibile – separazione delle stesse dalle corsie di marcia delle automobili, realizzazione di percorsi di completo attraversamento cittadino lungo la costa e nell’asse costa-entroterra, messa a disposizione in aree limitrofe ai percorsi ciclabili e agevolazioni all’utilizzo di biciclette e veicoli elettrici.